Sergio Deleo - Il Blog

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martedì 28 aprile 2015

STREGATI DAL VENTO - Patagonia, inverno 2013 / 2014




Cerro Grande
al centro,bifida, la Gujia delle S
La parte tecnica di questo breve itinerario si risolve in circa sette lunghezze tra il 5+ e il 6a e  nell’occasione, si trattò di una dura lotta contro un vento fortissimo. Le forti raffiche ci obbligarono spesso a tenerci ai friends in attesa che l’intensità delle raffiche diminuisse , nonché ad una discesa con doppie cortissime per non rischiare d’incastrare le corde! Solo sotto la vetta, passando sul versante est, avemmo fortunatamente diritto ad un po’ di tregua. Il tentativo alla magnifica vetta del Cerro Grande era previsto lungo la cresta est. Questo itinerario di stampo classico presenta tratti  di  neve o ghiaccio con pendenze sino ai 50 gradi e alcuni tratti affilati . Malgrado fosse prevista una breve finestra di bel tempo per la mattinata prescelta, nebbia e vento violentissimo, non ci permisero neanche di superare interamente il ghiacciaio per portarci all’inizio della cresta, rendendoci difficile lo stesso rientro al campo! Fortunatamente,  nel corso della spedizione , riuscimmo  anche a ripetere la via Comesana-Fonrouge alla Guillaumet ( 2580 m ) ,  una delle vie di arrampicata più ripetute del gruppo, che presenta difficoltà dell’ordine del 5+ / 6a (un tiro di 6b non obbligato).

dal centro immagine il profilo ancora in ombra della Comesana
Comesana-tiro chiave


Comesana-traverso dopo il tiro chiave
 In effetti questa montagna posta all’estremità nord del gruppo del Fitz-Roy risulta essere quella più facile da raggiungere tra quelle intorno al Chalten ( sono necessarie 3/4 ore  dal ponte sul Rio Elettrico a Piedra Negra dove ci si accampa). Inoltre la discesa da questa bella e panoramica vetta, lungo la via Amy,  è relativamente rapida. Super consigliabile per queste montagne il sito di Rolando Garibotti PATAclimb.com . Trovate anche un mio articolo sul Vertical n.33 gennaio/febbraio 2012 nonchè le relative fotogallery nel mio sito.


venerdì 24 aprile 2015

Senggchuppa – sci alpinismo al Passo del Sempione




Ancora una fantastica settimana di bel tempo. Non essendo riuscito ad organizzarmi per una salita alpinistica, Giovedì ho deciso per una gita di sci alpinismo che avevo in mente da tempo. Per le mie scorribande solitarie primaverili queste giornate con tempo stabile, pericolo valanghe molto limitato e nevi portanti o spesso già tracciate, sono infatti da cogliere al volo. La Senggchuppa (3606 m.) nella zona del colle del Sempione non ha deluso le aspettative. L’innevamento a Engiloch (1768 m.), la località di partenza poco distante dal Simplonpass, è ancora ottimale. L’itinerario è vario e riprende la prima parte della classica gita al Boshorn, per poi oltrepassare la Sirwolesattel e seguire il Gamsagletscher sino in vetta.

la Senggchuppa al centro e in fondo
pendii somitali








 I panorami spaziano dapprima sul Breithorn , Monte Leone e alpi Bernesi, per poi , man mano che si sale, abbracciare i quattromila del Vallese con il gruppo del  Mischabel e Nadelhorn. Magnifica, infine, la vista dalla vetta dei seracchi sospesi sulla vicina parete nord del Fletschhorn . Si tratta di una gita con un dislivello complessivo di soddisfazione (2200 m.) ! ma soprattutto con uno sviluppo notevole. Per la conoide finale, molto lavorata dal vento, sono attualmente necessari i ramponi. Ancora una volta ottima accoglienza e tranquilla serata al Bed and Breakfast Alpe Veglia di Varzo , dove sono solito fare tappa quando vengo in queste zone.

gruppo  dei Michabel
il Boshorn

domenica 19 aprile 2015

Tour dei Colli Tsa Sèche, Garin e Chamolè

il gruppo del Gran Paradiso dal col Tsa Sèche
Sabato 18 ho fatto un giro solitario attraverso i colli Tsa Sèche , Garin e Chamolè con partenza e rientro su Pila. Innevamento ancora buono su tutto l'itinerario. Si parte ancora sci ai piedi e si scende ancora bene nel vallone di Arpisson, anche se non si riesce a rimanere alti, scendendo dal col Tsa Sèche, come si vorrebbe fare. Quindi, con la piacevole aggiunta di qualche curva,  si scende  poche decine di metri di dislivello più in basso e si ripella. Attenzione alle pietre affioranti oltre il col Garin e alla ripida risalita al colle di Chamolè. (alle 11 la neve era ancora accettabile anche se un pò sfondosa). Una bella gita in ambienti solitari, con spendide vedute su Grivola e Monte Emilius, e una bella sciata su neve transformata, a dire il vero insperata, visto il rigelo non eccezionale.

mercoledì 15 aprile 2015

Rateau - Goulotte Allera - Pelatan




Dopo un giro su ottimo firn al Rutor Domenica (partenza da Bonne in Valgrisenche quasi sci ai piedi), sono riuscito ad organizzarmi per una bella via di misto. Martedì ho infatti ripetuto, con Valerio, la Goulotte Allera Pelatan sulla magnifica e severa parete nord del Rateau,  in Oisan. La linea è logica e si raggiunge in meno di un' ora dalla stazione alta ( Ruillans ) della funivia di La Grave. Le condizioni sono buone con ghiaccio su tutte le lunghezze, a parte  un po' di roccia ( attenzione, siamo in Oisan!) nel canale / camino terminale. Il ghiaccio è perlopiù grigio e non  “polistirene” come si vorrebbe, ma è ormai lavorato dai passaggi . Ci si protegge bene con viti medie e qualche friend medio / piccolo .

 Abbiamo trovato un solo chiodo a protezione della difficile uscita dal secondo risalto ( l’ho apprezzato molto! Il passaggio non è certo estremo ma comunque delicato). Risalti a parte, per velocizzare un po’ l’ascensione, siamo saliti in conserva assicurata a 30 / 40 metri . Malgrado il buon rigelo sono " passate " parecchie pietre, probabilmente perchè la parete è molto secca a causa del vento della scorsa settimana. Con l'aiuto degli sci, questa ascensione viene spesso effettuata in giornata.


Attualmente credo sia necessaria un ora a piedi per scendere a La Grave. Noi abbiamo preferito partire dal ricovero che si trova presso la stazione del Ruillans (portare materiale da bivacco). Relazione sul tomo 1 del Labande Massif des Ecrins.

      

domenica 12 aprile 2015

Norvegia - Sci Alpinismo oltre il circolo polare.

Un altro sogno è uscito finalmente dal cassetto! Da sempre, infatti,  avevo in mente di visitare il grande nord, di abbracciare con lo sguardo gli spazi sconfinati nei quali mare e montagne si confondono. Calzare gli sci sul bordo del mare o prendere un traghetto  con gli scarponi ai piedi e gli sci in mano, pronto ad iniziare la gita al di là del fiordo. Visitare i piccoli agglomerati di casette colorate e i porti pieni di pescherecci  dominati da montagne dalle forme bizzarre. Osservare le luci verdi fluorescenti dell’aurora boreale, spostarsi come spettri nel cielo stellato. Tutto questo e molto di più ho avuto modo di vivere negli undici giorni di viaggio trascorsi in Norvegia,  con la piacevole compagnia degli altri partecipanti allo Skifjord di Avventure nel Mondo ben coordinato da Alberto. Accanto a me ,a disegnare curve negli ampi e regolari pendii di queste magnifiche montagne, Stefano, Matteo, Diego, Erica, Laia, Maria, Gabriella, Simonetta, Giacomo e Andrea.

 Abbiamo iniziato la nostra vacanza nella zona di Tromso  salendo il Gratinden 871 m da Storelv (isola di Kvaloy) e il  Soltindan (antecima N) (isola di Ringvassoy) 700 m da Gamnes. Siamo poi scesi verso le isole Lofoten andando, strada facendo, allo Strandstinden 1076 m (isole Vesteralen) da Lodingen . Nei giorni successivi abbiamo poi salito lo Gaitgaljartinden da Liland, 1085 m (Lofoten) e il Pilan 755 m da Laupstad (Lofoten). Tornando verso Tromso ci siamo concessi ancora qualche giornata nella zona della penisola di Lyngen, andando prima al Kjelvagtinden (isola Uloya) 1104 m da Hamnnes , poi al Tafeltinden 1395 m, penisola di Lyngen, da Kopangen, ed infine allo Storhaugen 1142 m da Djupvik  durante la giornata di rientro all’ aeroporto. Le gite hanno molto spesso dislivelli contenuti e qualche "ripellata"  aiuta a utilizzare a pieno la giornata e a sfruttare i pendii più belli.  Gli itinerari sono generalmente facili,  su montagne dai pendii vastissimi “fatte appositamente per lo sci”; nella zona delle Lofoten e nella penisola di Lygen  si possono però trovare anche gite più impegnative dove piccozza e ramponi possono tornare utili. Nel nostro caso la salita allo  Strandstinden e soprattutto quella allo  Gaitgaljartinden si sono guadagnate il livello BSA. Gli  episodi di maltempo a queste latitudini sono frequenti ma hanno il merito di portare sempre neve fresca. L’innevamento per il momento è ancora buono ma non abbondante.  Per concludere posso aggiungere che, come sempre mi succede al rientro dai miei viaggi,  invece di poter spuntare un' avventura dal mio lungo elenco, mi ritrovo con la voglia di tornare ancora in quei luoghi e tra quelle montagne! Arrampicare alle Lofoten, vie di misto nella Penisola di Lyngen , cascate di ghiaccio nell’Eidfjord, nuove idee che come tarli incominceranno incessantemente a lavorare….
Sul sito la relativa fotogallery.